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COVID-19

Vista l’emergenza e soprattutto l’impatto che può avere sugli aspetti oculistici, ci sentiamo in dovere di esaminarne alcuni elementi. Il coinvolgimento delle strutture oculari, per ora non sembra avere una grande rilevanza, ma devono comunque essere messe in atto opportune misure in relazione a visite/esami oculistici e ad interventi nel periodo a seguire. Ciò soprattutto perché dovremo attrezzarci per una lunga “convivenza con il virus”.

Sinteticamente la virosi può presentarsi con svariati sintomi:

  • Febbre (87,9%)

  • Tosse secca (67,7%)

  • Difficoltà ad apprezzare sapori e odori (55,7%)

  • Affaticamento (38,1%)

  • Produzione muco-catarrale (33,4%)

  • Affanno (18,6%)

  • Gola infiammata (13,9%)

  • Cefalea (13,6%)

  • Dolori muscolari ed articolari (14,8%)

  • Brividi (11,4%)

  • Nausea e vomito (5,0%)

  • Congestione nasale (4,8%)

  • Diarrea (3,7%)

  • Emottisi o espettorato ematico (0,9%)

  • Congiuntiviti o congestione congiuntivale (0,8%)

 

Le percentuali di mortalità da complicanze di virosi da Covid-19 sono molto alte. Tutto ciò anche perché, come è ovvio, essendo una patologia di recente apparizione, mancano per ora possibilità vaccinali e terapie validate.

 

Purtroppo si sa ancora poco su possibili complicanze tardive da infezione Covid-19. Alcuni studi mostrano una particolare attitudine del virus ad attaccare gli endoteli vascolari, per cui essendo l’occhio un organo fortemente ricco di strutture vascolari, dobbiamo essere preparati alla possibile insorgenza di alcune patologie legate a questa componente (vasculiti, eventi trombotici).

 

Al momento l’atteggiamento vincente è sicuramente quello della prevenzione primaria. Quindi adottare seri criteri di distanziamento sociale, pur cercando di mantenere la possibilità di svolgere attività essenziali (lavoro, salute, affetti); evitare contatti sociali ravvicinati soprattutto quando non indispensabili; un uso responsabile di tutti gli strumenti di protezione (mascherine, guanti chirurgici) adeguati; una ponderata e buona gestione di questi strumenti (monouso, accurata disinfezione degli stessi in caso di difficoltà di reperimento); norme di difesa personale (lavaggio frequente delle mani con saponi/disinfettanti, attenzione su come abiti/scarpe possano essere veicolo da un ambiente all’altro, evitare di toccarsi occhi-naso-bocca soprattutto in ambienti esterni).

 

Sono state adottate norme specifiche per mantenere funzionanti ambulatori, studi e centri oculistici (il nostro compreso):

  • Un opportuno distanziamento nei luoghi comuni (sale d’attesa)

  • Misure di distanziamento e difesa nelle reception

  • Igienizzazione degli ambienti

  • Diradamento degli appuntamenti onde evitare sovrapposizioni

  • Igienizzazione per chiunque giunga dall’esterno, pazienti compresi

  • Possibilità di un solo accompagnatore per paziente

  • Norme rigide su difesa e igienizzazione dei locali di visita (disinfezione degli strumenti ed uso di strumenti monouso quando possibile, disinfezione delle varie superfici sia degli strumenti diagnostici sia delle varie componenti, uso di camici monouso, guanti e mascherine opportune, schermi di separazione paziente/medico igienizzabili, ecc.)

 

E’ comunque necessario che i pazienti utilizzino mascherine e guanti (possibilmente non gli stessi indossati per recarsi nel centro).

 

Un ultimo aspetto da sottolineare di interesse oculistico:

Tra le varie terapie proposte per la virosi, tutte comunque in attesa di una validazione clinica, c’è il possibile utilizzo della Idrossiclorochina (farmaco antimalarico, utilizzato spesso anche in terapie reumatologiche).

E’ utile sottolineare che l’uso di questo farmaco prevede un controllo oculistico, infatti sono acclarate con una certa frequenza delle complicanze oculari/maculari.

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